lunedì 5 settembre 2016

Ancora sversamenti nel Trodica!

Care cittadine e cari cittadini,

ci preme riaffrontare la problematica degli sversamenti derivanti dal sito in cui insiste la centrale biogas di Morrovalle, contrada Fontemurata, con attigua la stalla di proprietà della Campomaggio 86 s.r.l, poichè Il 5 agosto 2016 c'è stato un nuovo sversamento nel torrente Trodica accertato dal Corpo della Forestale dopo la segnalazione di alcuni cittadini (vedi articolo). La Campomaggio 86 s.r.l. proprietaria, ripetiamo della stalla e della centrale, non è certamente estranea a questi episodi.

La presenza di liquami nel torrente Trodica è stata segnalata dai cittadini già dal 2012 ed in altre occasioni, le analisi eseguite dall’A.R.P.A.M. hanno riscontrato valori al di fuori della norma delle acque superficiali. Negli ultimi mesi, ben due interventi per episodi analoghi, sono stati eseguiti dall’A.R.P.A.M., il 12 luglio ed il 5 di agosto u.s.  
I cittadini si sono allarmati, visto il colore e soprattutto il cattivo odore che proveniva, non tanto dalla stalla, ma dai liquami che, attraverso il collettore denunciato, confluivano nel fiume, il quale, attraversando il centro abitato di Trodica, ha reso l’aria irrespirabile, soprattutto in questo periodo di calura estiva.

Ora, visto che i proprietari degli impianti sono recidivi, ci aspettiamo, che gli organi competenti e la Magistratura prendano i provvedimenti idonei a far sì che questi fatti non si verifichino più. Se necessario impongano la chiusura degli impianti, fino a quando non vengano fornite dalla proprietà le idonee garanzie per il loro perfetto funzionamento. Tali reati, sono del tutto ostativi alla rimessa in funzione anche della centrale biogas. 
Di questo sicuramente la Magistratura terrà conto, alla luce degli effetti che deriveranno dall'entrata in vigore del decreto con cui vengono variati i coefficienti di misurazione del valore COT (carbonio organico totale) rendendo salubre quello che fino ad ora era un pericolo per la salute. Lo scopo è chiaro: salvare le lobby delle energie rinnovabili, che, altrimenti sarebbero chiamate a risarcire il GSE, per incentivi percepiti illecitamente, per milioni e milioni di euro.

Il perdurare di questa situazione rappresenta un serio problema, oltre che un pericolo per la salute pubblica, come più volte denunciato dal nostro Comitato, culminata con l’entrata in funzione non solo della centrale a biogas di Morrovalle, ampliata nel 2010, ma anche con quella di Corridonia entrata in funzione nel 2012.

Ora ciò che sta accadendo sul nostro territorio non può essere in alcun modo mistificato con altre ragioni di carattere produttivo ed economico, poiché esiste il pericolo reale che si crei un’altra area di inquinamento, con probabile contaminazione delle falde acquifere, come quella del basso bacino del Chienti. Già nel marzo 2013, a seguito di un primo sversamento un pozzo venne chiuso all’interno del sito in questione e la provincia intimò la bonifica dell’area, che ancora è in fase di attuazione.

Per tanto la proprietà che gestisce entrambe le attività, a nostro avviso dovrebbe fare mea culpa, in primis con la popolazione e porre in atto tutti gli accorgimenti atti ad evitare che certi fatti si verifichino, piuttosto che difendersi con argomentazioni strumentali e non attinenti alla problematica sollevata.

Siamo Cittadini e non sudditi
Il comitato salute e conservazione del territorio per Corridonia.

domenica 17 luglio 2016

Il veleno industriale nel Chienti, la bonifica mai cominciata

Una inchiesta video di Mauro Torresi, praticante della Scuola di giornalismo di Urbino, racconta le conseguenze per i cittadini del bacino del fiume Chienti, nelle Marche, degli sversamenti illegali di solventi chimici da parte delle industrie calzaturiere della zona. Aumentano le morti e le malattie, ma la bonifica non c’è. E nemmeno si fa giustizia.

http://www.lastampa.it/2016/06/21/scienza/ambiente/il-caso/il-veleno-industriale-nel-chienti-la-bonifica-mai-cominciata-NnHG68NGeNeMMhMHPF6ufP/pagina.html


giovedì 7 luglio 2016

Rinviati a giudizio per il Green Profit!

Care cittadine e cari cittadini,

il 15 giugno 2016, il processo penale, seguito all'inchiesta Green Profit, ha segnato una svolta nella vicenda biogas-Marche. 
Tre funzionari della Regione Marche e diversi ipotetici prenditori di soldi pubblici, tra cui Antonio e Alessandro Lazzarini di Morrovalle, sono stati rinviati a giudizio.
Il lungo e meticoloso lavoro della Procura di Ancona, supportato da comitati, cittadini e Sindaci, ha avuto un positivo riscontro da parte del GUP. Dal 22 settembre si inizierà ad entrare nel vivo delle questioni e ci auguriamo che giustizia venga fatta.

Il Sig. Pesaresi (amministratore dell'impianto di Corridonia all'epoca dei fatti), a mezzo stampa, canta vittoria per la sua assoluzione. Ma non è tutto oro quello che luccica, diversi sono ancora i capitoli aperti sul piano legale. Alla VBIO1, proprietaria dell'impianto di Corridonia, come ben sappiamo è stata annullata l'autorizzazione in via definitiva ed è stato accertato lo sforamento di emissioni nell'aria di COT (Carbonio Organico Totale), reato per il quale alla centrale sono stati messi i sigilli (così come per quella di Fontemurata di Morrovalle) grazie all'intervento della Procura di Macerata. Per Corridonia, ad oggi, la chiusura è stata confermata con sentenza definitiva dalla Suprema Corte. 
Proprio per quest'ultimo reato il 7 giugno, u.s., è iniziato un altro processo a carico della VBIO1 dove il Comune di Corridonia si è prontamente costituito parte civile.

Vi alleghiamo la rassegna stampa ed un articolo del 2013 in riferimento ad alcuni passaggi societari. Siamo curiosi di vedere se nel processo verrà fuori qualcos'altro.


Perchè siamo cittadini e non sudditi

Il Comitato Salute e Conservazione del territorio per Corridonia.
Il presidente
Rosella Ruani
 


 

martedì 17 maggio 2016

Nuova conferenza dei servizi per il biogas illegittimo: esito negativo.

Care cittadine e cari cittadini,


 si è svolta mercoledì 11 maggio u.s. ad Ancona la conferenza dei servizi, convocata dalla Regione Marcheavente per oggetto “la convalida dell’autorizzazione ex tunc rilasciata con Decreto n. 52/EFR del 05/06/2012 “ per  l’impianto  a biogas di Sarrocciano di Corridonia. In ballo la marea di incentivi pubblicicirca 7.000,00 euro al giorno. Soldi provenienti dalle nostre tasche e che invece dovrebbero essere utilizzati per incentivare aziende con progetti seri ed ecosostenibili.
I lauti incentivi erano già stati garantiti ai biogasisti da G.M. Spacca nella sua passata legislatura. Per accelerare i processi autorizzativi del biogas nelle Marche, circa una quarantina di impianti tra cui quello di Corridonia, l'ex-presidente aveva ben pensato di far votare ai suoi, tra cui i fedelissimi Giannini e Sciapichetti (la prima ben ricompensata dal neogovernatore Ceriscioli, per la sua devozione, con incarichi profumatamente retribuiti; il secondo riconfermato nell’attuale legislatura come Assessore all’Ambiente), di approvare la legge 3/2012 che escludeva dalla procedura di V.I.A. gli impianti che non superavano i 999kwe di potenza. Ci risulta, tra l’altro, che la stessa centrale sia stata incentivata per una potenza maggiore rispetto a quella dichiarata.
Ma i cittadini ed alcuni sindaci fiutarono fin da subito l’imbroglio ed agirono nelle sedi appropriate, per far valere i loro sacrosanti diritti, giungendo come per Corridonia, all’annullamento dell’autorizzazione con sentenza definitiva emessa anche dal Consiglio di Stato. Sulla Valutazione d’Impatto Ambientale invece, concessa dalla Provincia di Macerata, addirittura postuma, cioè ad impianto ultimato, è stata chiamata ad esprimersi dal TAR Marche la Corte Europea che a breve dovrebbe pronunciarsi. 
Ora, quando tutto sembrava aver preso la giusta via per arrivare allo smantellamento dell’impianto, accade che sul tavolo dell’Ufficio regionale per le Autorizzazioni Energetiche si trovi, in attesa di convalida, quella stessa autorizzazione!
I funzionari Dott. Smargiasso e Dott.ssa Tibaldi, vista l’anomalia della richiesta, hanno interpellato l’ufficio legale della Regione: lo stesso che affermava la legittimità della legge L.R. 3/2012, salvo poi essere smentito dalla Corte Costituzionale. A tal proposito, per l’attuale richiesta di autorizzazione, si è espresso positivamente (non rilasciando però alcun parere scritto) un certo avv. Iorio, senza tuttavia chiarire se il procedimento trattasse di rinnovo ex tunc o di nuova autorizzazione. Addirittura, in sede di conferenza dei servizi, lo stesso avv. Iorio, incalzato più volte dall’avv. Luca Forte, che ha egregiamente rappresentato il Comune di Corridonia nel sostenere l’illegittimità del procedimento in corso, altro non ha fatto che alzare i tacchi ed uscire dall’ufficio. Questi sono i professionisti di cui si serve la Regione Marche e che purtroppo noi paghiamo! 
Quindi la VBIO1, rappresentata dal sig. Pesaresinon avendo la possibilità di replicare sul profilo legale, per mancanza di argomentazioni a  favorevoli, ha preteso dagli Enti presenti di limitarsi esclusivamente ad osservazioni tecniche ed all’analisi del progetto, come se questo fosse avulso dal contesto antropologico ed ambientale. Vedremo se il sig. Pesaresi userà la stessa sfrontatezza con i giudici del processo “green profit”, che saranno chiamati a giudicarlo il prossimo 15 giugno ad Ancona sull’affaire biogas Marche.
Analizzando il progetto nel merito, l'A.R.P.A.M. ha dichiarato che il progetto deve essere cambiato per abbassare le emissioni atmosferiche: niente di nuovo, visto che l’impianto è sotto sequestro, confermato anche dalla Cassazione, per emissioni di COT nove volte sopra i limiti di legge consentiti! Il Servizio Ambiente ed Agricoltura della Regione lo ha criticato sulla base delle nuove normative circa la reperibilità di biomassa e sugli spandimenti del digestato. Inoltre, la Soprintendenza alle belle Arti non ritiene l’impianto idoneo al sito in cui è stato impiantato, vista la vicinanza con la Grancia Benedettina, esprimendo, nella nota inviata, perplessità per non essere stato interpellato in precedenza. Quindi, anche sotto questi aspetti, noi cittadini non abbiamo nulla da star sereni: il progetto, a detta dei tecnici, risulta già essere obsoleto e per niente in linea con le nuove direttive nazionali e comunitarie che regolano questo tipo di impianti, senza aver ancora la conferenza dei servizi esaminato il grave problema del cumulo con l’altro impianto di Fontemurata di Morrovalle, sito nelle immediate vicinanze (come evidenziato dal Comitato Salute e Conservazione del Territorio per Corridonia nella diffida inviata alla Regione).
Assistiamo all'ennesimo tentativo di raggirare le norme vigenti da parte della Regione Marche, che, anche se a guida Ceriscioli, forte di una propaganda pre-elettorale in cui prometteva il rinnovamentocontinua a non capire le richieste, anzi, rischia di impantanarsi sempre di piùnon essendo in grado di gestire le prepotenze degli speculatori pseudoimprenditori biogasisti. Una Regione che, ancora una volta, non ascolta i cittadini e le amministrazioni che li rappresentano, ma è in balia delle lobby affaristiche.
Di sicuro ci sarà un'altra conferenza dei servizi e noi torneremo all'attacco, dopo la diffida alla Regione, con un nuovo esposto in Procura.
Perché siamo cittadini e non sudditi.
 
 

venerdì 6 maggio 2016

Biogas illegittimo, si ricomincia.

Care cittadine e cari cittadini,


vi informiamo sulle importanti novità della vertenza biogas illegittimo a Corridonia.

Partiamo dal processo Green Profit in corso: alla quinta udienza i Pubblici Ministeri hanno depositato le loro memorie sulle indagini svolte, che vedono coinvolto anche il proponente della centrale a biogas di Corridonia. I giudici, a seguito delle richieste degli accusati, hanno posticipato la decisione per il rinvio a giudizio al prossimo 15 giugno.

Nel frattempo il TAR Marche si è pronunciato sul ricorso del Comune di Corridonia ed ha inviato la decisione sulla legittimità della V.I.A. postuma (cioè ad impianto ultimato e funzionante) per la centrale a biogas di Corridonia alla Corte di Giustizia Europea. Ricordiamo che l'autorizzazione per la centrale a biogas era stata annullata proprio per mancanza della V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale), procedura che per legge va espletata prima della costruzione dell'impianto.

Ora la VBIO1 vorrebbe sanare l'abuso grazie alle valutazioni sbagliate della Provincia di Macerata. L’inghippo di sicuro c’è, visto che per impianti uguali, la Provincia di Ancona non si è espressa a favore di tale procedura postuma.

Gli im-prenditori del biogas speculativo tornano alla carica, in Regione, puntando ad ottenere una “nuova autorizzazione” con effetto retroattivo per gli impianti già realizzati. Questo vale per gli impianti di Corridonia e di Loro Piceno, i quali garantirebbero ai prenditori i sostanziosi incentivi del 2012, 6713 euro giornalieri per 15 anni ogni centrale.
La questione sembra essere ancora una volta di estrema urgenza dato che è stata fissata la conferenza dei servizi per il prossimo 11 maggio!

Non si capisce come la Regione, possa aver indetto una conferenza dei servizi su una richiesta così assurda, avanzata ancora una volta, dai soliti pseudo imprenditori biogasisti. L’ennesimo tentativo confusionario di far “rivivere” questi eco-mostri, da parte degli uffici della Regione e soprattutto dall'assessore all'Ambiente Sciapichetti, ci lascia esterrefatti! Quest’ultimo, in particolare, conosce perfettamente l’iter autorizzativo delle due centrali (Corridonia e Loro Piceno), che ha generato una pioggia di ricorsi clamorosamente persi dalla Regione presso il TAR, il Consiglio di Stato e persino presso la Corte Costituzionale. Dimentica forse di aver fatto parte anche della Commissione d'Inchiesta istituita proprio presso la Regione per tentare di far luce sulle responsabilità politiche legate alla vicenda?

Le questioni che si cerca di insabbiare sono in realtà molteplici: si vuole rinnovare un’autorizzazione, quella della centrale di Sarrocciano di Corridonia (lo stesso vale per quella di Loro Piceno) il cui progetto autorizzato nel 2012 fa acqua (o meglio gas), da tutte le parti. L'impianto risulta essere ancora sotto sequestro della Procura di Macerata, grazie al Procuratore Giorgio, per lo sforamento di ben 9 volte i limiti di legge consentiti per le emissioni di COT (carbonio organico totale). Oltre a questo c'è anche il processo penale “green profit” in cui sono coinvolti i dirigenti delle due centrali: i reati ipotizzati vanno dall'abuso edilizio, falso ideologico e gestione di rifiuti non autorizzata.

Ci dispiace per l’assessore ambiente Schiapichetti che i cittadini, per fortuna, non dimenticano. Come cittadini siamo sempre più stufi di vedere calpestati i nostri diritti, la legalità e la tutela dell'ambiente ad opera di certi “prenditori” di soldi pubblici che cercano di bloccare, tramite infiniti ricorsi, decisioni sancite dai Tribunali, e di delegittimare le Istituzioni. Prenditori che, imprudentemente, non aspettano gli esiti dei processi a loro carico e forzano la mano nella cosa pubblica, nel tentativo di dimostrare tutto il loro potere.

…Errare è umano, perseverare è diabolico.
Siamo cittadini e non sudditi!
COMITATO SALUTE E CONSERVAZIONE DEL TERRITORIO PER CORRIDONIA.

Ps: vi consigliamo un importante articolo sulla vicenda, scritto da Giuseppe Bommarito.


domenica 3 aprile 2016

PERCHE’ VOTARE SI’ AL REFERENDUM DEL 17 APRILE 2016



Care cittadine e cari cittadini,



il prossimo 17 aprile, dalle 7 alle 22, si terrà un referendum popolare richiesto da nove Consigli Regionali tra cui le Marche.
Si tratta di un referendum abrogativo, e cioè di uno dei pochi strumenti di democrazia diretta che la Costituzione prevede per richiedere la cancellazione di una legge.

Hanno diritto di votare al referendum tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto la maggiore età. Votando “Sì” i cittadini avranno la possibilità di cancellare la norma sottoposta a referendum.
Con il referendum del 17 aprile si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo.

Le società petrolifere non versano niente alle casse dello Stato per le prime 50.000 tonnellate di petrolio e per i primi 80 milioni di metri cubi di gas estratti ogni anno e godono di un sistema di agevolazioni e incentivi fiscali tra i più favorevoli al mondo.
Nell’ultimo anno dalle royalty provenienti da tutti gli idrocarburi estratti sono arrivati alle casse dello Stato solo 340 milioni di euro.

Considerando tutto il petrolio presente sotto il mare italiano, questo sarebbe appena sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale di greggio per 7 settimane. Le riserve di gas per appena 6 mesi.

Le ricchezze dell’Italia sono altre:
- Il turismo. Si stima che le presenze complessive nelle destinazioni marine italiane siano state circa 253 milioni nel corso del 2013, con un impatto economico stimato in oltre 19 miliardi e 149 milioni di euro. Importante sottolineare infine come secondo il rapporto “Impresa Turismo 2013” (Unioncamere, 2013) il patrimonio naturalistico delle nostre destinazioni balneari è la prima motivazione di visita per i turisti stranieri;
- La pesca, che si esercita lungo i 7.456 km di costa entro le 12 miglia marine, produce circa il 15% del PIL marittimo e dà lavoro a circa 60.000 persone (dati ISFOL).
- Il patrimonio culturale che vale 5,4% del PIL e che dà lavoro a circa 1,5 milioni di persone (dati Federculture), con un fatturato annuo di circa 40 miliardi di euro.

Senza considerare che i mari italiani sono mari “chiusi” e un incidente anche di piccole dimensioni potrebbe mettere a repentaglio tutto questo. Un eventuale incidente – nei pozzi petroliferi offshore e/o durante il trasporto di petrolio – sarebbe fonte di danni incalcolabili con effetti immediati e a
lungo termine sull’ambiente, la qualità della vita e con gravi ripercussioni gravissime sull’economia turistica e della pesca.

Già nel Mare Adriatico sono stati contaminati sedimenti e cozze in prossimità di piattaforme offshore come rivela il rapporto ‘Trivelle fuorilegge’ di Greenpeace.

Vota SI per difendere il nostro mare e la bellezza del nostro paese.

giovedì 18 febbraio 2016

26 febbraio Cena sociale e Assemblea ordinaria del comitato


vi invitiamo alla CENA SOCIALE venerdì 26 febbraio 2016 ore 20:00 all’osteria “I Beati Paoli” Corridonia Via Le Grazie 70.



Celebriamo insieme il 4 anno di impegno per la tutela del nostro territorio, della salute e della proprietà.


Antipasto: carpaccio di tonno con zenzero e misticanza
Primo: paccheri con pentolaccia
Secondo: baccalà fritto con verdure fritte
Vino: Chardonnay Saputi/ Passerina bio Colli Ripani
Yogurt con frutti di bosco/nutella
Caffè
22 euro (metà prezzo per i bambini)


Seguirà l'ASSEMBLEA ORDINARIA degli Aderenti al comitato ore 22:00 (seconda chiamata alle 22:30 dello stesso giorno) per:


- rinnovo adesione al comitato
- approvazione rendiconto economico anno 2015
- relazione attività svolte e punto situazione
centrali biogas Corridonia e Morrovalle
- varie ed eventuali


Saluti
Il comitato