giovedì 11 dicembre 2014

Anche la centrale a biogas di Morrovalle supera i limiti C.O.T.


Care cittadine e cari cittadini,


apprendiamo dagli organi di stampa che il G.I.P E. Zampetti ha respinto la richiesta di sequestro della centrale a biogas della Campomaggio 86 SRL di Morrovalle. Il superamento dei limiti del COT (carbonio organico totale), contrariamente a quanto avvenuto per quelle di Matelica, Loro Piceno e Corridonia, non è bastato a far scattare il fermo dell'impianto, costringendo, il Procuratore capo G. Giorgio ha ricorrere al riesame.

Restiamo comunque fiduciosi nell'azione della magistratura che finalmente sta facendo luce sull’ “affaire biogas" con l’indagine "Greenprofit", portata avanti dalla Procura di Ancona, che ha posto i sigilli ad altre cinque centrali a biogas nell'anconetano. Anche gli impianti di Loro Piceno e Corridonia quindi, sarebbero rientrati nel provvedimento cautelare, se non fossero già stati sequestrati dalla Procura di Macerata.

Finalmente, dopo due anni e mezzo dall'inizio della vicenda biogas, fortemente spalleggiata dalla politica regionale, il risultato ad oggi nelle Marche è di venti indagati, tra pseudo imprenditori e funzionari pubblici, ed otto centrali a biogas sequestrate!

Molto è stato fatto, grazie anche all'opinione pubblica attenta ed ai rappresentanti di alcune istituzioni, ma tanto rimane ancora da fare: come la definitiva chiusura dell'impianto di Corridonia, in via di spegnimento, con il monitoraggio dell'area ed i controlli sulla centrale di Morrovalle.
Ricordiamo che quest'ultima è stata autorizzata dalla Regione Marche senza l'obbligatoria V.I.A., a firma dell'indagato Ing. Calvarese, finendo più volte sotto i riflettori della cronaca per ripetuti sversamenti illegali e costruzioni abusive nel circondario, cui si aggiunge il superamento dei limiti di legge del COT (carbonio organico totale).
A questo proposito ci domandiamo di quanto sfora la normativa e chi può garantire circa la salubrità dell’ambiente, per chi lavora nella centrale o abita nelle vicinanze, dato che tali risultati si cumulerebbero con quelli della centrale di Corridonia?

Non possiamo ancora rimanere con questi pressanti interrogativi senza avere ulteriori informazioni e rassicurazioni nel merito della centrale di Fontemurata di Morrovalle. Anche la politica locale deve dare delle risposte recuperando il ruolo che le compete senza aspettare a braccia conserte che la magistratura ripristini la giustizia e la legalità!

Siamo cittadini, non sudditi.

martedì 28 ottobre 2014

La Procura di Macerata dà finalmente voce alle richieste d’intervento dei Cittadini per le centrali biogas illegittime‏

Care cittadine e cari cittadini,

apprendiamo con soddisfazione, per i cittadini di Matelica con i quali non possiamo che essere solidali, che anche per l’impianto biogas, presente nel loro territorio, è stato disposto ed eseguito il sequestro, come per quello di Corridonia e Loro Piceno avvenuto il 15 ottobre scorso.

Per quanto riguarda l’impianto di Corridonia, grazie all’intervento del Dott. Giovanni Giorgi della Procura di Macerata, finalmente si è ritenuto nel giro di mezza giornata addirittura di poterlo e doverlo spegnere!
L’operazione è stata eseguita con successo con l’ausilio del Corpo Forestale e dei Vigili del Fuoco nonostante l’osteggiamento della proprietà e del responsabile dell’Arpam. Quest’ultimo, sembra si sia opposto, poiché ancora vigeva, per l’impianto, il piano di spegnimento che l’azienda e la stessa Arpam avevano concordato, con il bene placido della Regione. La Procura è riuscita in meno di un giorno, dove l’Arpam, la Regione Marche e la Provincia di Macerata, avevano fallito in circa un anno, cioè da quando il Tar Marche aveva annullato l’autorizzazione (10/10/2013) imputando agli enti preposti il compito di eseguire la sentenza!
Il provvedimento di sequestro per l’impianto di Corridonia è scattato perché sforava di quasi nove volte i limiti di emissione di Carbonio Organico Totale (COT), così come per gli altri, (per Matelica ancora di più) e nessun ente, ha saputo garantire circa la non nocività per l’ambiente e la salute umana, neppure l’Istituto Superiore della Sanità.

Per la Procura ha prevalso il principio di precauzioneprima ancora degli aspetti economico-sociali, più volte rivendicati dalla proprietà delle centrali di Corridonia e Loro Piceno. Di fronte a pericoli potenziali, come l'inalazione o l'ingerimento di sostanze in concentrazioni fuori dalla norma, bene ha fatto quindi la Procura a prendere misure cautelative, dando voce finalmente alle richieste d'intervento dei cittadini, dei comitati ed amministrazioni che si levavano da oltre due anni, denunciando l’inadeguatezza a capo della Regione Marche (ente che come sappiamo ha autorizzato gli impianti).

Azioni decisive da una parte e gravi negligenze dall'altra, come afferma il Procuratore dott. Giorgio riguardo alla centrale di Sarrocciano: - <<c'è un Piano regionale di spegnimento di lungo corso e il responsabile del servizio Aria - dell'ARPAM - ha ritenuto di confermare il Piano difformemente da quanto disposto dal Gip. […] La situazione ha una sua complessità e l'autorità giudiziaria viene chiamata a supplire le inadeguatezze a livello amministrativo regionale>>.
Questo ci fa ben sperare che i controlli si estenderanno ad altri impianti a biogas e soprattutto a quello di Fonte Murata, già oggetto di numerose indagini. L’area di questa centrale infatti, che ricade nel Comune di Morrovalle, è attualmente oggetto di bonifica. L’esistenza del piano di caratterizzazione, concordato lo scorso giugno con l’Arpam, proprietà ed Amministrazione Comunale, tuttavia non è servito a fermare gli sversamenti visto che lo scorso luglio sono stati ancora denunciati altri episodi proprio quando invece si doveva dare corso al programma di bonifica!
I risultati dei controlli effettuati in quella occasione non sono stati resi noti, così come, nulla si sa ancora, circa le emissioni di COT. Pare che l’impianto sfugga come non mai ai sopralluoghi dell’Arpam, visto che è risultato più volte all’esito dei controlli, non funzionante! Eppure i cittadini che abitano nei paraggi continuano a sentire ripetutamente cattivi odori e a denunciare una cosiddetta “fertirrigazione”, eseguita con materiali provenienti dalla centrale che, spasi tramite un tubo arancione, su un circoscritto lembo di terra, formano uno stagno, che rimane visibile e maleodorante per giorni e giorni!

Di fronte al fallimento della politica energetica della Regione Marche, ancor più anacronistica alla luce di quanto emerso al Summit ONU svoltosi a New York lo scorso 23 settembre, dove 200 paesi si sono accordati per salvare il pianeta dalle emissioni con un taglio del 40% delle emissioni di Co2, causa principale dell’effetto serra e dei cambiamenti climatici.
Ci chiediamo, come possano conciliarsi le posizioni di politici ed amministratori che hanno promosso, spalleggiato e difeso contro ogni ragione lo “scandalo biogas”, autorizzando impianti che con le loro emissioni in atmosfera, superano di gran lunga i parametri di legge!

Ai vertici dell’Arpam Marche, ad esempio, leggiamo che c'è stata la nomina dell'Ing. Mario Pompei a Direttore Generale. Lo stesso, funzionario che risulta ancora essere Dirigente del Servizio Infrastrutture, Trasporti ed Energia della Regione Marche. In sostanza colui che dovrà rispondere circa la richiesta di rinnovo dell’autorizzazione per la centrale di Corridonia è lo stesso che risponderà dei controlli che, in teoria, competeranno all’Arpam!
Nello specifico, desta perplessità, come possa conciliarsi questi due ruoli: autorizzativo delle centrali a biogas (Ufficio Infrastrutture Trasporti ed Energie), con quello di prevenzione e controllo in capo all’Arpam, ma che in effetti ora dipendono dallo stesso dirigente!

Non dimentichiamo comunque, che l
affaire biogas Marche”, vede anche un’indagine penale ancora in corso denominata "green profit”, che deve ancora chiarire la posizione di circa 20 indagati, tra cui quella del funzionario ing. Calvarese che ha autorizzato molte centrali, tra cui quelle sequestrate ad ogg.

Alla magistratura quindi va ancora una volta il nostro appoggio incondizionato, affinché si accertino le reali responsabilità di chi ha posto in essere ed architettato un processo speculativo a danno della collettività, in nome della “green economy”.

Il comitato



mercoledì 15 ottobre 2014

NESSUNA RASSICURAZIONE SULLE EMISSIONI DELLA CENTRALI A BIOGAS‏

Care cittadine e cari cittadini,

lo scorso 23 luglio, data in cui siamo venuti a conoscenza delle analisi dell'ARPAM per le emissioni dei COT, ossia della quantità di carbonio totale emesso nell’aria dalla centrale biogas di Sarrocciano di Corridonia, sono stati sforati di quasi nove volte i limiti di legge consentiti (1292 mgNm3, contro 150mg/Nm3). Rimarchiamo come, ancora una volta, non siano stati presi provvedimenti adeguati, né da parte della Provincia di Macerata, tanto meno da parte della Regione Marche.


Noi cittadini non abbiamo avuto nessun tipo di rassicurazione sulla pericolosità delle emissioni evidenziate, La risposta che L'Istituto Superiore della Sanità dà all’Asur evidenzia che … <<la presenza tra i contaminanti rilevati di metano [..] implica certamente un impatto ambientale>>… <<la definizione COT è invece troppo generica per consentire la valutazione dei rischi per la salute>> concludendo che <<..in queste condizioni risulta impossibile esprimere un parere sui rischi per la salute..>>.


Di certo questo non ci rasserena, quanto tempo ancora si lascerà passare prima che la centrale venga chiusa?


Il Consiglio di Stato si è ormai espresso nel merito! Nonostante la sentenza del 23 settembre scorso, abbia annullato in via definitiva, dopo più di due anni di contenzioso amministrativo, l’autorizzazione alla produzione di energia elettrica da biogas per la centrale di Sarrocciano, ricorso portato avanti dal Comune di Corridonia e dal nostro comitato di cittadini, si sta ancora tergiversando. Addirittura sul tavolo della Regione Marche pende una nuova richiesta di autorizzazione della VBO1, sulla base di un procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale favorevole, rilasciato dalla provincia di Macerata, il 7 luglio scorso, ad impianto realizzato, che per niente ha tenuto conto delle criticità riscontrate, contravvenendo alle direttive europee e dello Stato.


Tutto evidenzia, al momento come nessuno possa garantire la salubrità e la compatibilità ambientale dell’impianto in causa, e nutriamo anche delle perplessità per quello a poche centinaia di metri, in esercizio a Fontemurata, nel territorio di Morrovalle, di cui ancora nulla è dato sapere riguardo ai COT. L’Arpam ha effettuato le analisi al camino presso l’impianto, ma non ha ritenuto di dover comunicare i risultati ai cittadini ma alla magistratura competente.

Per Corridonia intanto la Provincia è ritornata sui suoi passi, riaprendo la procedura di V.I.A.


Ci preme informare i cittadini che chiunque abbia interesse, entro 30 giorni, dal 2 ottobre scorso, può inviare le proprie osservazioni, all’ufficio Ambiente della Provincia.

Il comitato

lunedì 29 settembre 2014

Ricorso vinto!

Care cittadine e cari cittadini,


Il 22 settembre con sentenza n°4730/2014 il Consiglio di Stato ha accolto le istanze del Comune di Corridonia e del comitato "Salute e conservazione del territorio per Corridonia". Ringraziamo l'Amministrazione Comunale e l’Avv. Luca Forte che ha curato il ricorso del Comitato: l'autorizzazione per la funzione ed esercizio dell'impianto a biogas della VBIO1 è definitivamente nulla.


La sentenza è stata motivata principalmente dal fatto che l’autorizzazione, rilasciata dalla Regione Marche all’azienda, era stata concessa senza l’espletamento della V.I.A. preventiva. Questo perché, la Regione ha escluso con legge 3/2012 (ritenuta in parte incostituzionale dalla Suprema Corte) dall’obbligo di assoggettamento a V.I.A., contravvenendo alla normativa europea, gli impianti con potenza sotto i 1000 Kw.

Purtroppo lo scenario, ora che la Provincia di Macerata ha anche concesso la V.I.A. che ricordiamo è postuma cioè concessa ad impianto realizzato, diventa ancor più grottesco: la VBO1 ha intimato alla Regione Marche il rilascio di una nuova autorizzazione!


Fuga ogni ragionevole dubbio il concetto espresso dalla C.D.S.: <<Ogni normativa contrastante con normativa comunitaria in materia ambientale [...] doveva pertanto essere disapplicata>>.  Quindi non è assolutamente possibile concedere una nuova autorizzazione, considerata l'illegittimità secondo la normativa europea della V.I.A. postuma. Circostanza che farà piovere su Provincia e Regione ulteriori ricorsi. Altre risorse pubbliche sembrano destinate ad andare in fumo! E nostra ferma intenzione è quella di far terminare questa farsa.



Concludiamo nel continuare ad esprimere la nostra vicinanza all'azione della Magistratura: alla Procura di
Macerata, che sta indagando sullo sforamento dei limiti di legge per le emissioni atmosferiche di COT prodotte dalle centrali a biogas, alla Procura di Ancona che ha ricorso presso la Cassazione per contro il dissequestro parziale dei beni appartenenti agli indagati nella vicenda "GREEN PROFIT".


Ribadiamo il diritto di ognuno di noi alla salute, alla tutela dell'ambiente ed alla proprietà. Siamo cittadini e non sudditi!


Il comitato

mercoledì 10 settembre 2014

Ancora sversamenti dalla centrale a biogas di Morrovalle

Care cittadine e cari cittadini,

continuiamo ad informarmi sul caso biogas, questa volta per i fatti avvenuti nella centrale a biogas di Fontemurata, Morrovalle.

Dopo numerose segnalazioni, fatte anche dal nostro comitato al Corpo Forestale per episodi precedenti in ordine di tempo, lo scorso 24 luglio il Comune di Morrovalle ha chiamato l'A.R.P.A.M. e la Polizia Provinciale per analizzare il liquido scuro che fuoriusciva da un tubo di circa 30 cm di diametro e finiva in un fosso che sfocia nel torrente Trodica.
Dagli accertamenti è risultato che il tubo, riconducibile alla centrale biogas di Morrovalle di proprietà della Campomaggio 86 s.r.l., doveva essere usato solo ed esclusivamente per le acque chiare depurate.

Quasi un mese dopo l’A.R.P.A.M. ha reso note le analisi dei campioni del liquido prelevato e dalle notizie pubblicate dagli organi di stampa, relative ai risultati, si è evidenziato come in quei liquidi fossero presenti sostanze inquinanti quali ammoniaca e metalli pesanti (rame, zinco, ferro).
E' così scattata l’ennesima indagine penale, da parte della Procura, nei confronti della ditta Campomaggio 86 s.r.l. Ricordiamo che l'azienda incriminata non è nuova a tali condotte. Già nel 2012 fece spargere irregolarmente liquami nei campi e sanò la questione con un’oblazione irrisoria (circa 10.000 euro). A seguito di altri sversamenti, che vennero accertati nel marzo 2013, l’azienda aveva appena concordato nel giugno scorso, con il Comune di Morrovalle, un piano di bonifica dell’area così come imposto dalla Provincia di Macerata.

Proprio quando doveva iniziare la bonifica (con cui l’area doveva essere risanata e soggetta a controllo per far rientrare il rischio inquinamento) l’ARPAM ha accertato il nuovo sversamento e l'assenza di volontà da parte della Campomaggio 86 s.r.l. di rimediare al danno arrecato alla nostra comunità (ricordiamo che precedentemente era stato chiuso anche un pozzo ed il Sindaco aveva dovuto disporre in via preventiva la chiusura temporanea dell’impianto).

Quanti altri reati ambientali dovranno commettere per essere fermanti?
Continueremo a chiedere ed a pretendere che sia attuato il piano di bonifica dei terreni, che siano controllate le acque dei pozzi privati vicino agli sversamenti e lungo tutto il Trodica, che siano controllate le emissioni atmosferiche e i COT, della centrale a biogas di Morrovalle.


Il comitato allestirà due banchetti informativi per rispondere alle vostre richieste di chiarimenti e ricevere le vostre proposte.
SABATO 13 settembre dalle 10:00 alle 12:30 a Corridonia in Piazza Vittoria
DOMENICA 14 settembre dalle 10:00 alle 12:30 a Trodica di Morrovalle nell'area Pegaso.



sabato 6 settembre 2014

Biogas Corridonia: emissioni atmosferiche fuori norma

Care cittadine e cari cittadini,

il comitato ritorna ad informarvi sullo scandalo biogas e lo fa parlandovi dell'impianto di Corridonia.

Lo scorso 23 luglio l'Arpam ha comunicato l'esito delle analisi riguardanti le emissioni in atmosfera della centrale a biogas di Sarrocciano. E' stato accertato lo sforamento dei limiti di legge, che è 150 mg/Nm3, registrando il valore di 1292 mg/Nm3 di COT. Quasi 9 volte superiore ai limiti consentiti!
Il COT (in italiano l'acronico sta per carbonio organico totale) o TOC ( in inglese total organic carbon) comprende tutte le componenti di carbonio organico emesse dall'impianto a biogas, come è sancito dalla sentenza del TAR e confermato dal Consiglio di Stato
Gli speculatori/inquinatori vorrebbero farci credere che la parte metanica non deve essere calcolata, che oramai tutte le centrali sono state costruite ed è normale che esse producano quel volume di emissioni. Questo non fa altro che confermare che il biogas speculativo non può assolutamente considerarsi un energia pulita e che siamo di fronte ad un'ulteriore abuso della legalità. Ma che fa l'autorità responsabile per le emissioni atmosferiche, la Provincia di Macerata? Da più di un mese tergiversa, ben sapendo che ha dato parere positivo alla Valutazione d'Impatto Ambientale per la centrale in questione, senza minimamente tenere in considerazione la realtà dei fatti.

La Provincia, purtroppo, non è la sola a non tornare sui propri passi. Leggiamo con sgomento il parere che l'Arpam ha dato per la suddetta V.I.A.: <<In merito alla componente atmosferica – la valutazione - è la seguente: lo studio dell'impatto è adeguato, l'impatto previsto sulla base delle simulazioni elaborate, è poco significativo>>.
Stesso parere dà l'agenzia in merito allo sforamento dei limiti: <<i valori di emissioni di TOC riscontrati agli scarichi in aria […] non comportano nell'intorno circostante, incrementi di concentrazioni nell'aria apprezzabili o significativi, ovvero di incidere negativamente sulla qualità ambientale locale.>>.
Secondo loro, insomma, che l'impianto rispetti i limiti 150 mg/Nm3, oppure li sfori con 1292 mg/Nm3, è la stessa cosa, poco significativa!!! Che il vento possa portare tali inquinanti verso i centri abitati, che ci sia il cumulo con le emissioni della centrale di Morrovalle, che si coltivi alimenti intorno alla centrale, tutto poco significativo!!!

Al momento stiamo approfondendo la questione e vi segnaliamo le considerazioni, poco rassicuranti, fatte dall'ing. Ennio Donati Chimico Impiantista <<Le emissioni inquinanti gassose, pre-post combustione, spesso minimizzate per conflitto di interessi, sono invece presenti negli impianti a biogas con tutto il loro carico inquinante veramente dannoso per la salute>>. (L'articolo completo è nel seguente sito).
La Procura è stata informata dell'illecito e confidiamo che lo inserisca nell'indagine “Green profit”.

Il comitato

ps: potete trovare gli articoli relativi al COT nel nostro blog

Articoli stampa locale questione COT




sabato 19 luglio 2014

Bell'azione della magistratura: indagate 20 persone per "scandalo biogas"‏

Care cittadine e cari cittadini,

è con sfogo liberatorio che diffondiamo la notizia che viene oggi riportata da tutti gli organi di stampa: la Procura della Repubblica e della Guardia di Finanza di Ancona, con l’ausilio del Corpo Forestale dello Stato, hanno concluso le indagini sullo “scandalo biogas” durate 15 mesi.
Un dirigente e due funzionari della Regione Marche, secondo l’accusa della Procura convalidata dal Gip, avrebbero concorso a realizzare un disegno criminoso, allo scopo di «velocizzare» il rilascio delle autorizzazioni a costruire molte centrali biogas sul nostro territorio. In tal modo, i funzionari pubblici chiamati in causa, <<a fronte di donazioni e regalie (in una parola: tangenti), avrebbero consentito a un ristretto gruppo di imprenditori di beneficiare illecitamente degli incentivi pubblici erogati nello specifico settore>>.

Quindici sono le società indagate, spunta anche la centrale a biogas di Corridonia, e nomi a noi noti: Antonio e Alessandro Lazzarini, Paolo Pesaresi, tra gli imprenditori, Cossignani, Calvarese e Moretti, tra i funzionari della regione.
I reati contestati sono gravi: concussione; corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato, nonché illeciti urbanistici ed ambientali.

Vogliamo esprimere il nostro riconoscimento ed il più completo appoggio alla doverosa azione della Magistratura. Azione che continueremo a sostenere anche con le nostre denunce, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda e sulle eventuali responsabilità politiche, di chi ha posto in essere questo sistema delinquenziale.

Ora, però, ci domandiamo, che ne sarà della centrale a biogas di Corridonia, quando verrà finalmente smantellata?

Sembra proprio che la Procura fosse in procinto di sequestrare le centrali coinvolte, ma poi, grazie al Decreto Legge n°91/2014 detto “salva biogas”, la Procura ha dovuto fare un “dietro front” e successivamente la Provincia di Macerata ha concesso la V.I.A. postuma.
Il tutto non sembra casuale: l'ente regionale ha creato il problema biogas, il Governo gli ha offerto la sanatoria e la Provincia ha chiuso il cerchio.
Infatti, con la determina n°234 del 7.7.2014 il dirigente provinciale dott. Luca Addei ed il responsabile dell’ufficio ambiente dott. Roberto Ciccioli hanno dato V.I.A. positiva alla centrale di Corridonia. Merito di tale decisione va dato anche all'Assessore Biagiola, detto anche “assessore Eolo” dato che le sue parole sull'improcedibilità della V.I.A. sono state portate via dal vento. Il merito va anche al Presidente della Provincia di Macerata Pettinari che mai si è degnato di confrontarsi con noi su queste tematiche.

Concedendo la V.I.A. la provincia ha contravvenuto alla normativa europea, che non ammette il procedimento ex-post (cioè a costruzione ultimata), come continuiamo a ripetere noi del comitato e i Comuni di Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto, visto anche il parere del Consiglio di Stato nel caso di Osimo.

Sulla questione biogas quindi, anche la provincia ha commesso gravi errori che potrebbero, alla luce dei fatti, danneggiare i cittadini, il territorio e l’ambiente che ci circonda, costringendo anche cittadini ed amministrazioni comunali ad ulteriori ricorsi ai tribunali amministrativi.
Le irregolarità commesse dalla provincia le segnaleremo alla Corte dei Conti, perché in quanto cittadini, siamo stanchi di pagare per alcuni politici e funzionari.

Ci auguriamo infine che, dalla chiusura di queste indagini emergano tutte le responsabilità, di chi nella nostra regione ha creato ed alimentato questo tremendo pasticcio e che la sanatoria in atto al Governo con il famigerato art. 15 comma 4 del decreto n° 91 “agricoltura ed ambiente”, si risolva con l’abrogazione del comma stesso. Che finalmente prevalga la legittimità e l’ascolto delle voci dei cittadini che si levano in coro, oramai da troppo tempo, ed invocano il rispetto dei più elementari diritti alla salute ed alla proprietà, affinché possiamo tornare ad essere finalmente: CITTADINI E NON SUDDUTI!!

Il comitato


ps: per rimanere informati sul tema lunedì 21 luglio ore 21:15 in Piazza Matteotti a Loro Piceno c'è l'incontro "BIOGAS MARCHE, LA BATTAGLIA CONTINUA".

giovedì 19 giugno 2014

Il Governo tenta la sanatoria sul biogas illegittimo

Care cittadine e cari cittadini,


leggiamo in questi giorni, dalla stampa locale, dell’ennesimo tentativo, ad opera di politici nostrani, di sanare le centrali biogas marchigiane, le cui autorizzazioni sono state annullate dal Tar Marche.
Sembra infatti che, nel decreto agricoltura in esame presso il Consiglio dei Ministri, alcuni fedeli di Spacca, tra cui l’ex consigliere regionale Petrini, ora onorevole ed altri, abbiano introdotto all’interno dell’art. 24 un comma che tenta ancora una volta di sanare la spinosa questione del biogas Marche, legittimando una via ex-post (cioè ad impianto fatto), che non trova riscontro alcuno, neppure nella legislazione comunitaria.


Di conseguenza, gli pseudo-imprenditori, che ad oggi non dovrebbero, con i loro impianti privi di autorizzazione, produrre energia, potrebbero vedersi spianata la strada e tranquillamente continuare a produrre energia elettrica, attingendo di nuovo, spudoratamente, ai lauti incentivi statali erogati dal GSE, ed ai quali i bio-speculatori, ad oggi, non hanno più accesso (non dimentichiamoci che l’affaire biogas Marche è ancora oggetto di indagine da parte della Procura).


Siamo, questa volta, di fronte ad una ben più vasta proposta di sanatoria, che riguarderebbe tutti gli impianti illegittimi d'Italia ed i cospicui incentivi pubblici, erogati ad aziende che, alla luce dei fatti, non sono legittimate a goderne!


Già il governatore Spacca e gli assessori Giannini e Malaspina, a seguito delle pesanti sconfitte ottenute a livello di Tribunali Amministravi, dalla regione Marche nella questione biogas, hanno tentato di far passare anche loro una sanatoria, definita all’italiana”, sulle centrali biogas marchigiane, che però è morta sul nascere, poiché come si disse, “la pezza era peggio del buco”.
Questa volta, a scendere in campo per togliere le castagne dal fuoco al governo della nostra regione è stato chiamato proprio il neo governo Renzi con le belle parole di cambiamento e speranza, che hanno riempito il dibattito pubblico nell'ultima tornata elettorale.

Ci aspettiamo, da quegli esponenti marchigiani del partito di governo, che si sono in più occasioni espressi contro la politica regionale di Spacca e contro i bio-speculatori, dai Sindaci tenaci e da tutti i partiti locali che si facciano ancora una volta portavoce dei diritti sacrosanti dei cittadini della vallata del Chienti alla salute ed alla proprietà, perché siamo cittadini e non sudditi.

Il comitato

martedì 20 maggio 2014

Il comitato partecipa agli incontri, l'Assessore Giannini fugge

Care cittadine e cari cittadini,

Il Comitato Salute e Conservazione del Territorio, nel partecipare alla campagna per le elezioni Europee per chiedere chiarimenti sullo “scandalo biogas Marche”, lunedì 19 maggio è andato all'incontro del PD a Trodica di Morrovalle. Era prevista la presenza dell’Assessore regionale alle attività produttive Sara Giannini che, però, ha disertato l’incontro.

Avremmo voluto che lei ci illustrasse la proposta di legge regionale 374/2013 sul biogas, oltre che dibattere sulla compatibilità degli impianti a biogas con i diritti di tutti. Ancora una volta l'Assessore Giannini fugge all’oppurtunità di incontrare i suoi concittadini. Di sicuro se ne faranno una ragione gli elettori.

Abbiamo potuto chiedere al candidato europeo L. Domenici cosa, il PD, intende fare in Europa per tutelare i cittadini, l'ambiente e garantire una filiera alimentare corta visto che i nostri terreni sono invasi da pannelli fotovoltaici e da culture dedicate alle centrali a biogas. La risposta che abbiamo ottenuto è stata che il candidato non conosce a fondo la materia nello specifico, ma ha chiesto di essere informato sulla tematica.

E’ emerso, invece, dall'intervento del Consigliere regionale F. Comi, che gli imprenditori devono assumersi I rischi impresa invece che scaricarli sulla collettività, con ricadute sulla salute, sulla proprietà e sull’ambiente. Ricordiamo che anche lui ha votato la legge 3/2012, dichiarata incostituzionale, che ha agevolato gli speculatori del biogas allo scopo di ottenere autorizzazioni risultate illegittime.

Non dimentichiamoci i recenti sversamenti sul fiume Fiastra e di Morrovalle, derivati dalle centrali biogas.

Saluti

sabato 19 aprile 2014

Richiesta monitoraggio spegnimento centrale biogas‏


Care cittadine e cari cittadini,

continuiamo a fare passi importanti per lo spegnimento del biogas speculativo. Le diffide del comitato, indirizzate all'ente Gestore di Servizi Energetici hanno prodotto altri risultati importanti: l'illegittimo impianto a biogas di Corridonia non riceve finanziamenti pubblici dal GSE da gennaio 2014.

Abbiamo infatti da poco ribadito al GSE che la VBIO1 s.r.l (proprietaria dell’impianto) non aveva i requisiti per accedere ai soldi pubblici e faremo in modo che, quanto percepito, venga restituito. Evidenziamo inoltre che, nei tabulati annuali pubblicati dal GSE, la potenza dell’impianto è superiore a quella denunciata.

Intanto stanno andando avanti le procedure di VIA post-costruzione e la Provincia di Macerata ha chiesto, in questo senso, integrazioni e chiarimenti sul progetto. D’altronde lo stesso impianto, che può non avere <<impatti significativi e negativi nel contesto territoriale interessato>>, è ancora funzionante e nessuna autorità interviene per un effettiva e tempestiva azione di spegnimento e di controllo.

Abbiamo chiesto all'Autorità Sanitaria Locale, Sindaco di Corridonia, al Presidente della Provincia di Macerata, alla Regione Marche e all'Arpam che eseguano un monitoraggio serio dell'impianto. Non mancheremo di segnalare alla magistratura eventuali inadempienze.

Concludiamo dicendovi che parleremo di questo ed altro alla prossima Assemblea ordinaria degli aderenti al Comitato Salute e Conservazione del Territorio per Corridonia che si terrà presso il Moto Club di Trodica di Morrovalle (via Michelangelo n. 162) lunedì 28 aprile 2014 ore 21:00.

Ringraziamo coloro che vorranno darci un sostegno per le spese legali in vista dell'udienza dinnanzi al Consiglio di Stato, fissata il 29 aprile prossimo, dove il tribunale si pronuncerà definitivamente sull'autorizzazione data per l'impianto di Sarrocciano.

Auguri di una buona Pasqua a tutti.

mercoledì 12 marzo 2014

Togliendo gli incentivi si spegne il biogas a Corridonia

Care cittadine e cari cittadini,

siamo venuti a conoscenza che la VBO1 s.r.l., azienda proprietaria della centrale a biogas di Corridonia, ha presentato alla Regione Marche ed all’Apam, solo ora, dopo ben tre mesi dall'annullamento dell'autorizzazione da parte del Tar, due ipotesi di piano di spegnimento della centrale. Emergono, in entrambi i casi, diverse pericolosità per lo svolgimento della procedura e rischi per l'ambiente. Criticità da sempre sollevate dal Comitato.

La Regione Marche, che dovrebbe tutelare gli interessi di tutti i cittadini, soprattutto in ragione di una sentenza che è stata categorica nel merito, continua a sottostare ai ripetuti ricatti della VBO1 s.r.l. e concede, con un piano di spegnimento „A“, ulteriori 6/8 mesi per la definitiva chiusura dell’impianto. Gli interessi economici dei biospeculatori prima di tutto, insomma.

Al governatore Spacca ed al suo fedele team, che intendono a tutti i costi perseverare nei propri errori con la famigerata proposta di Legge Regionale 384 del 23/12/2013 definita „Pacco di Natale“, diciamo che in un immediato futuro <<le centrali ve le terrete Voi!>>.

Ci preme ricordare al governatore che abbiamo chiesto agli Assessori Sara Giannini e Maura Malaspina un incontro pubblico sul territorio, da svolgersi preferibilmente a Morrovalle, per discutere delle problematiche del biogas. Eravamo fiduciosi del fatto che, con la richiesta di dialogo avanzata da semplici cittadini, si sarebbe mossa qualche coscienza.
Evidentemente di fronte alla pochezza delle argomentazioni sulla nuova proposta di legge citata, che intende legittimare una Valutazione di Impatto Ambientale postuma, e per via di una completa assenza di coraggio nell'affrontare gli elettori, gli Assessori hanno preferito non scendere dalle proprie poltrone.

Ribadiamo con forza alle Autorità che la centrale a biogas di Sarrocciano, in assenza di autorizzazione, non può continuare ad essere alimentata. I tempi biblici proposti per il suo spegnimento, non sono altro che un ulteriore tentativo di „arrampicarsi sugli specchi“ per garantire agli imprenditori del biogas speculativo un bell’indennizzo!
Allo stato di fatto la VBO1 s.r.l. non ha titolo, oggi come allora, per accedere agli incentivi pubblici ed abbiamo diffidato il Gestore dei Servizi Energetici (ente preposto alla loro erogazione) a farlo, informando del fatto anche gli organi giudiziari.
Ad essi conferiamo tutto il nostro appoggio affinché si risolva al più presto lo scandalo biogas.

giovedì 27 febbraio 2014

Osservazioni VIA biogas Corridonia‏

Care cittadine e cari cittadini,

invitiamo gli interessati ad inoltrare le proprie osservazioni alla Provincia di Macerata settore Ambiente in merito alla richiesta di Valutazione d'Impatto Ambientale richiesta dalla VBIO1 per la centrale a biogas di Corridonia. Il termine scade l'11 marzo prossimo, si possono scaricare tutti i documenti nel seguente sito.

La Regione Marche, come per altro l'ente Provinciale, vuole perseguire la strada sbagliata di una VIA postuma. Occorre quindi che i cittadini e le Istituzioni locali ribadiscano l'illegittimità di tale procedura, come ha anche ricordato il Consiglio di Stato nell'ultimo dispositivo riguardante la centrale a biogas di Osimo: <<la nota e consolidata giurisprudenza – anche europea – non ammette una V.I.A. ex post>>.

Informiamo infine che domani, venerdì 28 febbraio ore 21:30 all'hotel San Crispino di Trodica, parteciperemo all'incontro pubblico "BIOGAS: TU CHE NE SAI? Dibattito sulle centrali a biogas del territorio" organizzato dal Movimento 5 Stelle di Morrovalle.

Saluti
Il comitato

Articolo Il Fatto Quotidiano sullo scandalo biogas Marche





lunedì 17 febbraio 2014

Invito agli Assessori regionali ad indire un incontro pubblico sul biogas

Spett. Assessore S. Giannini ed Assessore M. Malaspina,

con la presente, il comitato vuole esprimerVi le preoccupazioni sollevate dagli abitanti delle zone dove insistono impianti a biogas.

Nella fattispecie, gli impianti a biogas di località Fontemurata n°33 e Sarrocciano SNC, come le S.V. sapranno, visto che sono state autorizzare dall'ente che rappresentate, risultano vicine ai centri abitati e ciò non fa che generare uno stato di apprensione nella popolazione di Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto.

A fronte di tale delicata situazione, le richieste di spiegazioni e di maggiori controlli più volte avanzate in questi anni alle istituzioni e agli organi preposti non hanno avuto esito positivo.
Considerando anche gli ultimi avvenimenti, quali gli sversamenti di liquami della centrale di Morrovalle a marzo 2013 e l'annullamento dell'autorizzazione dell'impianto di Corridonia da parte del TAR Marche per l'assenza della Valutazione d'Impatto Ambientale preventiva, fondamentale ad evitare conseguenze future per il territorio, intendiamo rinnovarVi tali richieste.

Visto poi il periodo di diffuso malcontento verso le istituzioni repubblicane, ci sembra doveroso richiamare la “Convenzione di Århus” recepita dalla Decisione 2005/370/CE del 17 febbraio 2005, “Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico al processo decisionale e l'accesso alla giustizia in materia ambientale”. La partecipazione del pubblico alle decisioni che interessano la collettività risulta una necessaria via da percorrere per cercare soluzioni tramite la concertazione col territorio.


Pertanto, INVITIAMO le S.V. ad indire con urgenza un incontro pubblico a Morrovalle per discutere della normativa vigente sul biogas, della proposta di legge regionale 384/2012, oltre che dibattere sulla compatibilità degli impianti a biogas con i diritti alla salute, alla preservazione dell'ambiente, alla proprietà privata e alla libera attività economica.


La partecipazione al tavolo del dibattito, che non vorremmo fosse ridotto ad una chiusa conferenza stampa, vuol essere aperta ai Sindaci del territorio ed ai cittadini. Suggeriamo, pertanto, che l'incontro avvenga dopo l'orario di lavoro, al fine di una più larga partecipazione degli interessati.


Concludiamo citando il Vostro “Programma di governo” espresso nel 2010 con il quale <<La Regione Marche – si impegnava a - realizzare una democrazia rappresentativa e promuovere forme di partecipazione dei cittadini e di vita pubblica >>. Auspichiamo che tale proposito sia ancora valido per la “vicenda biogas”.

giovedì 13 febbraio 2014

Lettera ai Consiglieri regionali

Gentile Consigliere Regionale,

con la presente vorremmo renderLe noto che in data 16 dicembre 2013 la Giunta della Regione Marche ha deliberato una proposta di legge DGR 1682 CHE DI FATTO INTENDE ANNULLARE GLI EFFETTI DELLE SENTENZE DEL TAR MARCHE che ha annullato diverse autorizzazioni di centrali biogas/biomasse concesse sul nostro territorio, sulla base della legge 3/2012 cassata dalla consulta con sentenza n°93 del 22 /5/2013.

E’ da tener presente che tale proposta di legge va ad aggravare la già precedente situazione di illegittimità delle centrali autorizzate venutasi a creare con la sentenza della Corte Costituzionale sopra citata.
Questa nuova proposta di legge genererebbe ancor più uno stato di confusione legislativa e di grave compromissione con le normative nazionali ed Europee in tema ambientale.

La preoccupazione del governatore Spacca circa i maxi risarcimenti che ricadrebbero sull’intera comunità è del tutto fuori luogo, poiché è mancata la prudenza nel rischio di impresa da parte degli (im)prenditori.
Tale rischio di impresa si è presentato al momento stesso che hanno costruito in costanza della legge 3/2012 impugnata dal Consiglio dei Ministri prima della medesima autorizzazione regionale concessa.
Per lo meno si doveva attendere la sopra citata sentenza della consulta prima di procedere con quelle autorizzazioni (avventate) e doveva esserci da parte della Regione una sospensione cautelativa delle stesse come sollecitato dal Consiglio Regionale.

Si tratta ora di procedere in autotutela per non intervenire con un’altra legge che sarebbe del tutto incostituzionale e ad personam dei pochi prenditori e a discapito della collettività già gravemente a rischio delle sanzioni europee per le infrazioni dovute alla mancata ottemperanza alle direttive stesse.

Vogliamo ricordare a Lei, consigliere regionale, la Sua responsabilità non solo politica e morale ma anche civile e contabile nei confronti dello Stato per danni già apportati con l’approvazione di una legge, la n°3/2012, in parte incostituzionale e per i danni ulteriori che saranno eventualmente provocati anche dalla eventuale approvazione di questa legge che noi riteniamo”scellerata”.

Le proposte di legge regionali non devono scivolare sulla falsa riga di eventuali ricatti e convenienze di alcun tipo, devono attenersi invece alle normative in vigore e non stravolgere le più elementari norme dello Stato e comunitarie.

In qualità di consigliere regionale, Lei è invitato a tener presente la volontà dei cittadini, troppe volte disattesa, contrastata, ignorata; cittadini che saranno chiamati già nel 2015 ad esprimere il proprio voto sulle scelte dell’amm.ne regionale di questi anni.

Perseverare nell’errore…è semplicemente diabolico!

venerdì 24 gennaio 2014

Tre Comuni ricorrono contro l'assoggettamento a VIA biogas Corridonia‏

Care cittadine e cari cittadini,

il Consiglio Comunale di Morrovalle è stato convocato d’urgenza il 22 gennaio su richiesta della minoranza per discutere sulla determina della Provincia di Macerata che ha ammesso a Via postuma la centrale a biogas di Sarrocciano (Corridonia).
Il Consiglio ha deliberato, all’unanimità, di ricorrere contro la stessa delibera dell'ente provinciale e di costituirsi in giudizio contro il ricorso presentato dalla VBIO1 proprietaria della centrale di Sarrocciano.

Un passo importante, quello di Morrovalle, che fa seguito a quello di Corridonia ed al quale si aggiunge anche il Comune di Monte San Giusto. Come avvenne con le delibere congiunte del novembre 2012, le tre Amministrazioni sono unite allo scopo di fermare lo scempio ambientale che si sta perpetrando a scapito della collettività, per l’arricchimento di pochi.

Ribadiamo ancora con forza il nostro diritto alla salute, alla tutela dell'ambiente ed alla proprietà, auspicando che poi, le sentenze vengano rispettate ed applicate. Nostante il Tar abbia annullato l’autorizzazione della centrale di Corridonia, dopo oltre tre mesi, siamo ancora in attesa che la Regione Marche ne decreti lo spegnimento!

Il comitato

ps: il comitato parlerà stasera alle 22:40 su Radio Aut Marche. http://www.radioautmarche.it/

martedì 21 gennaio 2014

LETTERA APERTA AD ISTITUZIONI PUBBLICHE, ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE PARTITI‏


Con soddisfazione prendiamo atto della presa di coscienza del PD provinciale, delle associazioni ambientaliste e dei Sindaci  riguardo l’illegittimità della proposta di legge regionale sul biogas.

Vogliamo ricordare con forza che la centrale di Corridonia, la cui autorizzazione è stata annullata dal Tar e nonostante si sia anche pronunciato il Consiglio di Stato respingendo la richiesta di sospensiva, è ancora in funzione.

Sono in ballo: il nostro territorio e la salute dei cittadini dato che da oltre un anno continua a funzionare senza il benchè minimo controllo!
Non è possibile, in uno stato di diritto, forzare  le regole democratiche e non ottemperare alle sentenze.

Non solo, da quando è stata emessa la sentenza del Tar ancora non esiste un piano di spegnimento della centrale, ma la stessa regione Marche ingiustificatamente ha concesso rinvii, lasciando scorrere più di tre mesi.

Ora noi ci chiediamo: perchè non è stato intimato all'azienda di non alimentare più il digestore, condizione primaria affinchè si arrivi poi allo spegnimento?
Perché si tollera chi si mette al di sopra della legge e del rispetto delle regole (usando toni di scorrettezza ed arroganza assoluta), percependo finanziamenti pubblici e non si intervenire in maniera appropriata?

Non vorremmo che, passata la "sollevata di scudi", trascorsa la bufera e la caccia “all’untore", volendo ben impressionare l’opinione pubblica, la soluzione per salvare ”capra e cavolo” sia la classica "sanatoria all’italiana".

C’è un passo nelle dichiarazioni date alla stampa importante: <<il partito democratico è intenzionato ad aprire una verifica tra il gruppo dei consiglieri regionali e i propri sindaci, per giungere ad un testo condiviso>>, così da far quadrare il cerchio.
Ci auguriamo che finalmente non venga penalizzato il nostro territorio ed i suoi abitanti presenti e futuri. Vedremo presto quale sarà l'epilogo! Ci auguriamo che le cose "siano fatte come vanno fatte"!

Il comitato

ps: mecoledì 22 gennaio alle 21:00 si terrà il Consiglio Comunale straordinario a Morrovalle sul tema biogas Sarrocciano.

venerdì 10 gennaio 2014

Biogas: Spacca il piazzista consumato

Care cittadine e cari cittadini,


Spacca è costretto a fare una conferenza stampa per alzare una coltre di fumo e annebbiare gli sguardi dell'opinione pubblica. Da piazzista consumato com'è spaccia la proposta di legge della Giunta come necessaria al piano energetico regionale.

La grande operazione nasconde tutt'altro intento e sembra, in realtà, voluta dai biogassisti per continuare a percepire gli ingenti finanziamenti pubblici. La produzione di energia elettrica tra l'altro, data la crisi economico-industriale in corso, risulta in eccesso rispetto ai consumi ed alle esigenze produttive attuali.

Col DGR n°1682 la Giunta propone al Consiglio Regionale di varare una legge che “RINNOVA” le autorizzazioni per gli impianti a biogas. Avete letto bene. Verranno disapplicati i dispositivi del TAR con i quali sono state annullate le autorizzazioni contestate da cittadini, comitati e Amministrazioni.
Quelle autorizzazioni che erano state annullate perché non era stata effettuata la VIA, ora si vorrebbero magicamente “RINNOVARE”, ancora una volta, senza VIA, andando contro le norme attuali e la Costituzione.

Per primo ribadiamo che la VIA è una precondizione fondamentale all'autorizzazione ed è illegittimo farla dopo la costruzione degli impianti.
Per secondo affermiamo, con forza, che la Regione vuol rimediare ad un errore commettendone uno altro più grave.
Propone una legge illegittima e, cosa ancor più grave, interferisce sul potere giudiziario, a completo sfregio della “divisione dei poteri dello stato”, rischiando di scivolare verso un pericoloso autoritarismo.

È questo che i promotori del DGR vogliono fare?
Lo spieghino Spacca, Canzian (PD), Giannini (PD), Giorgi (CD), Luchetti (PD), Malaspina (UDC), Marcolini e Mezzolani (PD) agli elettori!

Si prendano le responsabilità personali verso l’Unione Europea dato che la legge capestro comporterà infrazioni per l'inottemperanza alle direttive comunitarie, farà bruciare altre risorse pubbliche ed aumenterà il conflitto legale tra Stato, comunità locali, Enti, cittadini ed imprese.

Le proposte di legge regionali non devono scivolare sulla falsa riga di eventuali ricatti di privati (im)prenditori e convenienze di alcun tipo, devono attenersi invece alle normative in vigore e non stravolgere le più elementari norme dello Stato e comunitarie.
Questo vorremo dire, insieme agli altri comitati, alla IV Commissione del Consiglio Regionale che discuterà della legge ed alla quale abbiamo richiesto urgente audizione.

Il comitato