venerdì 28 giugno 2013

AUDIZIONE DEI COMITATINRETE DA PARTE DELLA COMMISSIONE D'INCHIESTA REGIONALE SUL BIOGAS

Martedi 26 Giugno u.s., la delegazione dei Comitatinrete del settore biogas-biomasse è stata ricevuta in audizione dalla Commissione d’inchiesta, costituita dal Consiglio Regionale delle Marche per l'approfondimento delle tematiche scaturite dalla questione del biogas-biomasse ed eolico.
La delegazione era composta dai Comitati di Fano, Montefelcino, Ostra, Matelica, Petriolo, Corridonia, Recanati e Monteprandone ed era rappresentativa dei Comitati di Urbino, Cartoceto ed Apiro, impossibilitati ad intervenire. Completavano la delegazione Adriano Mei, per il coordinamento, e l'avv. Raffaella Mazzi, consulente legale del Coordinamento e patrocinante legale dei Comitati biogas-biomasse.

Alla commissione tutti i comitati presenti hanno singolarmente esposto le contraddizioni, i ritardi, la mancanza del rispetto dei diritti dei cittadini e delle competenze dei Sindaci rilevati in tutto il percorso procedurale ed addebitabili non solo agli incaricati della conduzione dei procedimenti, ma anche del responsabile del settore ambiente della Regione che, benché informato, ha sempre avallato l'operato dei suoi subordinati.

Particolarmente significativo l'intervento accorato dell'enologo Potentini, di Matelica, che ha posto alla Commissione i drammatici effetti negativi degli impianti a biogas sull'agricoltura, ed in specie su quella di qualità, anche in ordine a fattori come la quantità di terreni necessari alle colture dedicate, la lievitazione dei prezzi dei terreni, la necessità di smaltimento del digestato.

Adriano Mei ha richiamato l'attenzione dei Commissari sulla necessità di procedere alla revoca di tutte le autorizzazioni rilasciate, precisando che, per quelle gestite dai Comitatinrete, tre sono di fatto risolte (Cartoceto, Urbino e Recanati, per quest'ultima manca solo la firma), per cinque non sono iniziati i lavori (Fano 1 e 2, Montefelcino, Petriolo ed Ostra), tre sono in fase terminale di costruzione (Matelica, Corridonia e Monteprandone), una è attiva (Apiro). I Comitatinrete sono convinti di riuscire a vincere tutte le vertenze, ma auspicano un intervento della Regione per la revoca, onde non aggravare ulteriormente le spese a carico di cittadini ed Enti.

Ha concluso l'avv. Mazzi, ricordando le dinamiche unitarie dei procedimenti (non rispetto delle tutele sia ambientali che attinenti i diritti, non corrispondenza dei verbali all'andamento delle sedute, sistematica ignoranza delle competenze dei sindaci in tema di salute e sanità, definizione delle fidejussioni senza asseveramento e senza un principio unitario, infrazione delle normative europee sancita peraltro dalla stessa sentenza della Corte Costituzionale, incongruenze nella gestione del digestato etc.). Ma la cosa più grave, ha proseguito l’avv. Mazzi, è che il comportamento della Regione Marche è sanzionabile dalla Unione Europea per manifeste e ripetute infrazioni alle normative.

Da qui l'auspicio a chiudere questo vulnus con la revoca delle autorizzazioni rilasciate.

I Commissari hanno posto molte domande, puntualmente soddisfatte, ed hanno visionato la documentazione cartacea, fotografica e topografica presentata dai Comitati a supporto della loro argomentazioni.
Alla richiesta della documentazione, abbiamo risposto che non tarderemo a consegnarla dopo averla completata.
Da ultimo la delegazione ha proposto alla Commissione di recarsi in Val di Chienti per constatare direttamente gli effetti degli sversamenti di due centrali e per ascoltare i Sindaci ed i cittadini del territorio colpito.
Il Presidente Massi, nel congedarci, ha espresso il suo pare favorevole a quest'ultima richiesta, da validare in sede di Commissione, e ci ha ringraziato per la mole di documentazione esibita, preziosa per la Commissione.
 COMITATI IN RETE

I Comitati in Rete incontrano la Commissione d'inchiesta biogas‏

Care cittadine e cari cittadini

martedì 24 giugno c'è stata l'audizione dei Comitati in Rete presso la Commissione Regionale d'inchiesta sulle autorizzazioni facili alle centrali a biogas-biomasse.
La commissione d'inchiesta amministrativa è composta da undici Consiglieri regionali, di maggioranza e minoranza, ed ha la possibilità di evidenziare fatti di rilevanza penale da trasmettere alla magistratura. Per questo motivo abbiamo fornito ai consiglieri le informazioni raccolte in questi mesi e che, mano a mano, abbiamo inviato agli inquirenti.

Il coordinatore dei Comitati in Rete A. Mei e l'avv. R. Mazzi hanno fatto il quadro delle diverse situazioni locali. Tutte, infatti, sono contraddistinte da autorizzazioni, rilasciate dal funzionario della Regione Marche Calvarese, che non rispettano le procedure (ad esempio non riportano le verbalizzazioni di quanto affermato dai Sindaci alle varie Conferenze di Servizi) e soprattutto non sono conformi alle normative sui vincoli ambientali, chiari ed incontrovertibili.

I membri della commissione hanno mostrato interesse a quanto esposto ed hanno richiesto approfondimenti e la documentazione raccolta dai comitati. Infine la commissione è stata invitata a partecipare al prossimo incontro con i Sindaci della valle del Chienti che si terrà a Morrovalle.

Ciò che abbiamo chiesto e che continueremo a chiedere è semplice: l'annullamento di tutte le autorizzazioni rilasciate contro le norme e i diritti dei cittadini.

Il comitato

ps: anche con l'inizio dell'estate continuano i banchetti per la raccolta delle delega contro gli sversamenti di liquame provenienti le centrali a biogas di Loro Piceno e Morrovalle.

Sabato 29 giugno dalle 16:30 alle 20:00 raccoglieremo le deleghe a Corridonia, in viale Italia, e a Trodica di Morrovalle, zona Pegaso.

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mercoledì 19 giugno 2013

Incontro Comitati in Rete con IV Commissione Regionale e sentenza ricorso TAR biogas Corridonia

Care cittadine e cari cittadini,

le ultime notizie sul prosieguo delle indagini volte ad accertare la regolarità e la salubrità delle centrali a biogas, vedi caso Morrovalle, ci rincuorano, ma bastano ad arrestare l'azione dei comitati. C'è tanto ancora da fare ed abbiamo intenzione di farlo.

Giovedì 20 giugno s'appresta ad essere una data importante per il cammino del nostro comitato e della nostra rete.

I Comitati in Rete hanno proposto ed ottenuto un audizione presso la IV Commissione del Consiglio Regionale per discutere le modifiche da apportare alla legge regionale 3/2012 dichiarata incostituzionale.
Segnaliamo, ancora una volta, che il fare maldestro e frettoloso della Giunta Regionale, la quale voleva far votare subito la proposta di legge, è stato sbollentato dai comitati e dai consiglieri regionali, forse, non più disposti a ripetere le figuracce fatte fino ad oggi.

Ci sarà, inoltre, l'udienza del ricorso nel merito, presso il T.A.R. Marche, per la revoca dell'autorizzazione della centrale a biogas di Sarrocciano. Il ricorso è stato promosso dal Comune di Corridonia ed il comitato è intervenuto ad adiuvandum grazie al supporto economico di tante cittadine e cittadini di Corridonia, Morrovalle e Monte San Giusto.

Non si hanno certezze sui possibili esiti della sentenza che verrà pubblicata nelle prossime settimane.
Certo è che continueremo a vigilare sull'operato delle centrali a biogas che stanno stravolgendo il territorio
. Abbiamo, per questo, richiesto i risultati delle analisi dell'Arpam effettutate l'11/6/2013 presso la centrale a biogas di Morrovalle a seguito dell'ispezione del Corpo Forestale.
Auspichiamo che i risultati, questa volta, siano esenti di lacune, come successo in passato, e ci pervengano in tempi celeri.

Siamo cittadini, non sudditi.
Il comitato

venerdì 14 giugno 2013

SIGILLI ALLA CENTRALE BIOGAS DI MORROVALLE‏


 
 
GLI AGENTI DELLA FORESTALE METTONO I SIGILLI A PARTE DELLA CENTRALE DI CAMPOMAGGIO DI MORROVALLE - CONTESTATE NUMEROSE IRREGOLARITA'

Questo il sottotitolo del quotidiano locale di due giorni fà.

Quando l'8 Maggio u.s. comparì un'intera pagina a pagamento con una dichiarazione sottoscritta dai legali della famiglia interessata, in un nostro comunicato definimmo come positivo tale fatto: recita il detto latino "excusatio non petita, accusatio manifesta."

Dopo gli sversamenti di liquame, dopo lo smantellamento di parti di un impianto fotovoltaico, ora il sequestro cautelare di una parte della centrale di Morrovalle e la "contestazione di numerose irregolarità".

Normale amministrazione suggeriscono gli avvocati della ditta.
Figuriamoci, cosa si debba intendere per straordinaria amministrazione? Forse l'esondazione totale del Chienti oppure la caduta di qualche corpo celeste!

Siamo confortati da queste azioni degli organi inquirenti. Da quasi un anno ripetiamo che questi tipi di impianti non servono assolutamente né alla green economy, né al fabbisogno di energia elettrica, ne' alla tutela dell'ambiente. Questi impianti, grazie ad una legge nazionale priva di senso e soprattutto grazie ad una Regione Marche, uffici ed assessorato all'ambiente, burocratica, incapace di tutelare i diritti dei cittadini e le normative europee (come la sentenza della Corte Costituzionale ha ribadito cassando parti essenziali della Legge Regionale 3/2012), servono soltanto al portafoglio dei proponenti ed a sprecare denaro pubblico (oltre 600 milioni di euro soltanto nelle Marche).

A maggior onta, questo tipo di impianti, oltre che nocivi per l'ambiente e quindi per la salute degli esseri viventi, possono diventare pericolosi come provano gli sversamenti già registrati ed i numerosi incidenti succedutesi in tutto il Paese.

Ma non dobbiamo cantare vittoria, dobbiamo prendere atto che l'azione dei cittadini porta a dei risultati concreti e quindi ci sembra utile rafforzare le nostre iniziative.

Tre le direzioni:

1) chiedere la sospensione e la revoca delle autorizzazioni rilasciate a Petriolo e Corridonia, ed anche quelle del resto della Regione;

2) sollecitare i Sindaci e coiadiuvarli nell'azione che è loro propria di autorità sanitaria, cioè di primi responsabili della nostra salute. In particolare, visti gli ultimi fatti, chiederemo al Sindaco di Morrovalle di intensificare controlli e verifiche, nonché di prendere opportuni provvedimenti;

3) intensificare le adesioni all'azione extragiudiziale per la richiesta di danni ed accelerare la costituzione in parte civile sia relativamente alla inchiesta aperta per corruzione e concussione in Ancona, sia a quella che si dovrà tenere a Macerata per gli inquinamenti.

Azioni parallele sono in corso in regione, commissioni d'inchiesta sul biogas, e Governo, attività ispettiva presso il Governo.

In tempi brevi, convocheremo un incontro pubblico a Trodica per fare il punto della situazione.

CITTADINI, NON SUDDITI

Petriolo per il territorio

Comitato salute e conservazione del territorio per Corridonia

Comitato no biomasse a Santa Maria Apparente


www. comitatinrete.it

martedì 4 giugno 2013

SPACCA HA PERSO IL CONTROLLO (5)

Da inguaribili ottimisti, fiduciosi nell’altrui capacità di comprendere gli errori e di emendarli, eravamo convinti che Spacca, dopo la debacle della sentenza della CC n. 93/2013 che ha duramente censurato l’illegittimità costituzionale della L.R. Marche nr. 3/2012, avesse aperto un confronto per porre termine a tanti anni di cattiva legislazione regionale e, al contempo, per porre rimedio ai già gravi danni subiti da cittadini, imprenditori e dagli stessi Enti Locali, Regione compresa.

Fu scritto che “errare è umano, perseverare è diabolico”, ma  Spacca, evidentemente, non hai mai letto tale frase. Ci riferiamo alla proposta di legge di cui alla D.G.R. nr. 825 del 28.05.2013 Modifiche alla legge 26 marzo 2012, n. 3 “Disciplina regionale della valutazione di impatto ambientale (VIA)” DGR0825_13, ove la Giunta regionale ha commesso due errori marchiani e vorrebbe consumare, nei confronti dei Comuni, una risibile e infantile vendetta,  indicativa dell’atteggiamento di lor signori.

Ricapitolando, da anni (Art. 57 L.R. 31/2009; Art. 24 L.R. 20/2001; L.R. 3/2012; mancata approvazione della proposta di legge 242/12, per la sospensione degli effetti prodotti dalla L.R. 3/2012; L.R. 30/2012; mancata discussione dell’atto di indirizzo amministrativo per il recepimento dei principi, comunitari e costituzionali, posti a tutela dei cittadini e dell’ambiente) la Giunta Regionale delle Marche ha adottato norme e prassi procedimentali – peraltro anche sottoposte al determinante avvallo tecnico-giuridico di strapagati dirigenti come Costanzi e Minetti – mediante le quali ha ignorato, deviato, calpestato i diritti dei cittadini, le prerogative dei Comuni, il buon senso e la verecondia comune.

Norme e prassi che hanno permesso a funzionari discussi, discutibili e finanche inquisiti per corruzione, di rilasciare decine di autorizzazioni di impianti impattanti, il cui unico scopo, secondo le notizie riportate anche recentemente dalla stampa, sarebbe stato di permettere a taluni (im)”prenditori” ben conosciuti di accedere alle laute contribuzioni pubbliche. Solo nel biogas, a fronte di poco più di 120-150 milioni di investimento, si calcolano oltre 600 milioni di contributi pubblici, tolti cioè dalle nostre tasche. In tutto il settore energetico, e per le sole Marche, l’ammontare complessivo degli incentivi statali sarebbe tra i 5 ed i 6 miliardi di euro in 12-15 anni.

Ebbene quasi tutti gli impianti sono bloccati, la sola eccezione degna di rilievo si è registrata nel fotovoltaico a terra, la Corte Costituzionale si è pronunciata in modo netto ed inequivocabile, e la Giunta Regionale, invece di aprirsi al rispetto delle norme comunitarie, tutelare i cittadini e le imprese, rispettare il diritto alla salute, alla tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio, vorrebbe demandare ai Comuni l’incombenza di condurre, in esito alla verifica di assoggettabilità, la Valutazione di Impatto Ambientale per gran parte dei progetti delle più svariate attività. Giusto per fare un esempio, secondo la nuova proposta di legge della Giunta, tutti gli impianti a biogas autorizzati dalla Regione avrebbero dovuto essere sottoposti a procedura di V.I.A. da parte di ciascun Comune, e dopo che gli stessi Comuni sono stati completamente esclusi ed emarginati nella decisioni.

E’ la vendetta di una burocrazia ormai incapace ad altro che a tutelare se stessa!

Il secondo errore marchiano deriva dal fatto che nulla ha previsto la Giunta regionale, né nella proposta di legge, né in altri provvedimenti, per sanare,  o tentare di sanare, la situazione determinata dalla quarantina di autorizzazioni rilasciate sulla base della L.R. 3/2012 ora dichiarata incostituzionale.
E’ il caso di pensare che i burocrati, con il beneplacito della Giunta, cercheranno comunque di “legalizzare” lo status quo?

A questo punto non possiamo che attrezzarci al peggio e, mentre ribadiamo la nostra logica richiesta di sospendere gli effetti già prodotti dall’applicazione della famigerata L.R. 3/2012, con la riunione svoltasi il 1 Giugno u.s. a Chiaravalle, i comitati e le associazioni aderenti alla nostra rete hanno assunto le seguenti decisioni:
  1. Informare cittadini e Sindaci sulle questioni esposte
  2. Preparare una memoria indirizzata a tutti i Consiglieri regionali perché emendino, in maniera determinante, la nuova proposta di legge della Giunta
  3. Adire alle sedi giudiziarie opportune affinché la Regione Marche sia costretta ad adempiere ai dettami della Corte Costituzionale
  4. Integrare tutte le vertenze, maxi-eolico, stoccaggi-gas, maxi-elettrodotto, biomasse, biogas, rigassificatori, sanità ed altre con le indicazioni date dalla Sentenza
  5. Intensificare le azioni di rivendicazione per colpire le responsabilità e le inadempienze di questa burocrazia, tanto cara alle nostre tasche, quanto inefficiente e fonte di sprechi per tutti.
Questo perché SIAMO CITTADINI, NON SUDDITI.

Comitati in Rete