lunedì 22 maggio 2017

Quale ambiente è in programma? Dibattito pubblico con i candidati a Sindaco di Corridonia 26.5.17

 
 
Care cittadine e cari cittadini,

l'associazione Nuova Salvambiente ed il comitato Salute e conservazione del territorio per Corridonia vi invitano, venerdì 26 maggio 2017 alle 21:15 presso l'hotel Grassetti, al confronto pubblico con i candidati a Sindaco di Corridonia dal tema:

QUALE AMBIENTE E' IN PROGRAMMA?

- Introduzione dell’associazione e del comitato;

- domande e tempi di risposta uguali per i candidati a Sindaco di Corridonia;

- domande dal pubblico.


Ps: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
(Proverbio del popolo navajo)

Per maggiori informazioni:
http://www.nuovasalvambiente.it/
http://comitatoterritoriocorridonia.blogspot.it/

sabato 22 aprile 2017

Lettera aperta al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, all’assessore all’ambiente Sciapichetti ed ai Consiglieri Regionali

Signor Presidente e signori Consiglieri,

il 4 febbraio 2016, durante una conferenza Stato-Regione, le Marche hanno espresso parere favorevole alla proposta del Governo di impiantare nuovi termovalorizzatori in Italia. Tra questi è prevista una mega struttura nella nostra regione capace di smaltire ben 190000 tonnellate di rifiuti l'anno. Ciò nonostante il Presidente Ceriscioli continua a sostenere di essere assolutamente contrario all'apertura di nuovi inceneritori perché a suo dire ha aggiunto all'emendamento la seguente frase: “accordi interregionali volti ad ottimizzare le infrastrutture di trattamento dei rifiuti urbani ed assimilati”.

Perdonateci ma ... non ci sembra che in queste righe si sia dato parere contrario. Si poteva continuare a dire NO! Infatti lei stesso, Presidente, ha affermato: “Abbiamo dato l'assenso su un emendamento che apre la strada per non avere l'inceneritore nelle Marche” (CM 16/02/16). Una strada molto ripida e tortuosa a nostro avviso.
Ad ogni modo, per come lei e l'assessore all'Ambiente Sciapichetti vi siete schierati, dovreste fare del tutto del tutto per opporvi a quella che di fatto è una legge. Sempre citando CM del 19/04/2016, ha dichiarato: “...Per non fare l'inceneritore dobbiamo mettere in campo tutte le scelte per abbattere la produzione di rifiuti, se non facciamo questo, qualsiasi altra strategia diventa irrealizzabile”.

Benissimo! Intenderete quindi investire in una nuova impiantistica per il riciclo di materiali! Ma dopo oltre un anno dalla firma di questo scellerato accordo quanti euro sono stati spesi per ridurre la quantità di rifiuti prodotti nelle Marche?

E per peggiorare la situazione state ben pensando, piuttosto che dotare le Provincie di Ascoli Piceno e Fermo di sistemi di trattamento rifiuti secchi per poi conferirli nelle discariche presenti sul loro territorio, di trasportarli con migliaia di camion presso il Cosmari di Tolentino per subire un trattamento di selezione finalizzato alla produzione di CSS e destinarli alla discarica di Cingoli, la quale esaurirà prima del dovuto la propria capacità.
Non verrebbe così rispettato il “principio di prossimità“, previsto nel Piano Regionale, secondo cui i rifiuti dovrebbero essere trattati quanto più possibile vicino a dove essi si creano, sia per evitare l'inquinamento da trasporto sia per stimolare le Province meno virtuose a migliorare e risolvere i loro problemi.

Non solo non si intendono migliorare i sistemi di differenziazione e riciclo dei rifiuti in generale, ma si tende a penalizzare la Provincia più virtuosa in fatto di raccolta e che ha già pagato moltissimo in termini di inquinamento e disagio ambientale.
Auspichiamo quindi che il prossimo 26 aprile, la PdL130/17, che prevede la realizzazione di accordi sovra ambito, non venga approvata.

22/04/017

Associazione Nuova Salvambiente ONLUS
Il presidente Emanuele Acciarresi
Comitato Salute e Conservazione del Territorio per Corridonia
Il presidente Rosella Ruani

lunedì 20 marzo 2017

Aggiornamenti vertenza biogas ed assemblea ordinaria dei soci

Cari cittadini e cittadine,

il 2017 ci vede ancora una volta in campo ed attenti alle problematiche legate alla questione biogas che ormai da quasi 5 anni interessa il nostro territorio sia per quanto riguarda la centrale di Corridonia che quella di Morrovalle.

Come probabilmente sapete, c’è voluto l’intervento del governo uscente Renzi per far ripartire la centrale biogas di Morrovalle che con il D.M. 118/2016 variando i parametri di COT (scorporando dalle emissioni in aria la parte metanica da quella non metanica), ha permesso alla proprietà la Campomaggio 86 srl, di poterla rimettere in funzione.
Questo però, secondo noi non ci offre sufficienti garanzia circa la salubrità delle emissioni nell’atmosfera, di questo eco-mostro, ecco perché abbiamo chiesto all’Arpam ed alla Provincia di effettuare i dovuti controlli e verifiche al più presto.
Inoltre conosciamo perfettamente le problematiche del sito dove insistono la stalla di bovini e la centrale biogas in località Fontemurata di Morrovalle. Problematiche non ancora risolte, visto che dalla stalla anche la scorsa estate ad esempio, si sono verificati degli sversamenti nel torrente Trodica, segnalati da voi attenti cittadini. A seguito di ciò sono intervenuti il Corpo Forestale, Arpam, e la procura della Repubblica di Macerata. Quest’ultima, dopo attente verifiche ha disposto il sequestro del tubo, situato nella località “ponte di ferro” ossia, sotto il ponte della ferrovia verso la zona di Fontemurata, da cui è stato appurato fuoriusciva materiale non autorizzato che confluiva nel torrente Trodica. 
E’ stata aperta in merito anche un’indagine dalla Procura, per cui, solo al termine potremo conoscere il risultato ed arrivare alle eventuali responsabilità.

Speriamo ora che tali episodi non si verifichino ancora e che la proprietà segua quanto disposto all’uopo, dalla Procura. Invitiamo pertanto i cittadini a segnalare alla Forestale al numero gratuito 1515, altre ed eventuali anomalie.
Per quanto riguarda la centrale biogas di Corridonia, ha avuto inizio lo scorso mese il processo “green profit”, ad Ancona, che vedono imputati imprenditori e funzionari della Regione Marche, tra cui Calvarese, che ne firmò l’autorizzazione. In questa prima fase, Il comune di Corridonia è stato ammesso come parte civile. La prossima udienza è stata fissata per il 20 di aprile.

Inoltre, per ciò che riguarda l’impianto di Corridonia, l’8 marzo si è tenuto il dibattimento presso la Corte di Giustizia Europea sulla questione V.I.A. postuma, cioè ad impianto ultimato e funzionante. I giudici si esprimeranno probabilmente il mese prossimo.
Come potete vedere l’attività del Comitato salute e conservazione del territorio per Corridonia continua,
ininterrottamente e siamo ormai al 5°anno di attività di vigilanza per salvaguardia del nostro territorio, grazie anche al vostro sostegno, perché ricordiamoci tutti che soprattutto: “siamo cittadini e non sudditi!”

Siete invitati all'assemblea ordinaria del comitato che si terrà il venerdì 24 marzo alle 22:00 presso i Beati Paoli. Chi vorrà venire prima faremo una cena insieme.


lunedì 5 settembre 2016

Ancora sversamenti nel Trodica!

Care cittadine e cari cittadini,

ci preme riaffrontare la problematica degli sversamenti derivanti dal sito in cui insiste la centrale biogas di Morrovalle, contrada Fontemurata, con attigua la stalla di proprietà della Campomaggio 86 s.r.l, poichè Il 5 agosto 2016 c'è stato un nuovo sversamento nel torrente Trodica accertato dal Corpo della Forestale dopo la segnalazione di alcuni cittadini (vedi articolo). La Campomaggio 86 s.r.l. proprietaria, ripetiamo della stalla e della centrale, non è certamente estranea a questi episodi.

La presenza di liquami nel torrente Trodica è stata segnalata dai cittadini già dal 2012 ed in altre occasioni, le analisi eseguite dall’A.R.P.A.M. hanno riscontrato valori al di fuori della norma delle acque superficiali. Negli ultimi mesi, ben due interventi per episodi analoghi, sono stati eseguiti dall’A.R.P.A.M., il 12 luglio ed il 5 di agosto u.s.  
I cittadini si sono allarmati, visto il colore e soprattutto il cattivo odore che proveniva, non tanto dalla stalla, ma dai liquami che, attraverso il collettore denunciato, confluivano nel fiume, il quale, attraversando il centro abitato di Trodica, ha reso l’aria irrespirabile, soprattutto in questo periodo di calura estiva.

Ora, visto che i proprietari degli impianti sono recidivi, ci aspettiamo, che gli organi competenti e la Magistratura prendano i provvedimenti idonei a far sì che questi fatti non si verifichino più. Se necessario impongano la chiusura degli impianti, fino a quando non vengano fornite dalla proprietà le idonee garanzie per il loro perfetto funzionamento. Tali reati, sono del tutto ostativi alla rimessa in funzione anche della centrale biogas. 
Di questo sicuramente la Magistratura terrà conto, alla luce degli effetti che deriveranno dall'entrata in vigore del decreto con cui vengono variati i coefficienti di misurazione del valore COT (carbonio organico totale) rendendo salubre quello che fino ad ora era un pericolo per la salute. Lo scopo è chiaro: salvare le lobby delle energie rinnovabili, che, altrimenti sarebbero chiamate a risarcire il GSE, per incentivi percepiti illecitamente, per milioni e milioni di euro.

Il perdurare di questa situazione rappresenta un serio problema, oltre che un pericolo per la salute pubblica, come più volte denunciato dal nostro Comitato, culminata con l’entrata in funzione non solo della centrale a biogas di Morrovalle, ampliata nel 2010, ma anche con quella di Corridonia entrata in funzione nel 2012.

Ora ciò che sta accadendo sul nostro territorio non può essere in alcun modo mistificato con altre ragioni di carattere produttivo ed economico, poiché esiste il pericolo reale che si crei un’altra area di inquinamento, con probabile contaminazione delle falde acquifere, come quella del basso bacino del Chienti. Già nel marzo 2013, a seguito di un primo sversamento un pozzo venne chiuso all’interno del sito in questione e la provincia intimò la bonifica dell’area, che ancora è in fase di attuazione.

Per tanto la proprietà che gestisce entrambe le attività, a nostro avviso dovrebbe fare mea culpa, in primis con la popolazione e porre in atto tutti gli accorgimenti atti ad evitare che certi fatti si verifichino, piuttosto che difendersi con argomentazioni strumentali e non attinenti alla problematica sollevata.

Siamo Cittadini e non sudditi
Il comitato salute e conservazione del territorio per Corridonia.

domenica 17 luglio 2016

Il veleno industriale nel Chienti, la bonifica mai cominciata

Una inchiesta video di Mauro Torresi, praticante della Scuola di giornalismo di Urbino, racconta le conseguenze per i cittadini del bacino del fiume Chienti, nelle Marche, degli sversamenti illegali di solventi chimici da parte delle industrie calzaturiere della zona. Aumentano le morti e le malattie, ma la bonifica non c’è. E nemmeno si fa giustizia.

http://www.lastampa.it/2016/06/21/scienza/ambiente/il-caso/il-veleno-industriale-nel-chienti-la-bonifica-mai-cominciata-NnHG68NGeNeMMhMHPF6ufP/pagina.html


giovedì 7 luglio 2016

Rinviati a giudizio per il Green Profit!

Care cittadine e cari cittadini,

il 15 giugno 2016, il processo penale, seguito all'inchiesta Green Profit, ha segnato una svolta nella vicenda biogas-Marche. 
Tre funzionari della Regione Marche e diversi ipotetici prenditori di soldi pubblici, tra cui Antonio e Alessandro Lazzarini di Morrovalle, sono stati rinviati a giudizio.
Il lungo e meticoloso lavoro della Procura di Ancona, supportato da comitati, cittadini e Sindaci, ha avuto un positivo riscontro da parte del GUP. Dal 22 settembre si inizierà ad entrare nel vivo delle questioni e ci auguriamo che giustizia venga fatta.

Il Sig. Pesaresi (amministratore dell'impianto di Corridonia all'epoca dei fatti), a mezzo stampa, canta vittoria per la sua assoluzione. Ma non è tutto oro quello che luccica, diversi sono ancora i capitoli aperti sul piano legale. Alla VBIO1, proprietaria dell'impianto di Corridonia, come ben sappiamo è stata annullata l'autorizzazione in via definitiva ed è stato accertato lo sforamento di emissioni nell'aria di COT (Carbonio Organico Totale), reato per il quale alla centrale sono stati messi i sigilli (così come per quella di Fontemurata di Morrovalle) grazie all'intervento della Procura di Macerata. Per Corridonia, ad oggi, la chiusura è stata confermata con sentenza definitiva dalla Suprema Corte. 
Proprio per quest'ultimo reato il 7 giugno, u.s., è iniziato un altro processo a carico della VBIO1 dove il Comune di Corridonia si è prontamente costituito parte civile.

Vi alleghiamo la rassegna stampa ed un articolo del 2013 in riferimento ad alcuni passaggi societari. Siamo curiosi di vedere se nel processo verrà fuori qualcos'altro.


Perchè siamo cittadini e non sudditi

Il Comitato Salute e Conservazione del territorio per Corridonia.
Il presidente
Rosella Ruani
 


 

martedì 17 maggio 2016

Nuova conferenza dei servizi per il biogas illegittimo: esito negativo.

Care cittadine e cari cittadini,


 si è svolta mercoledì 11 maggio u.s. ad Ancona la conferenza dei servizi, convocata dalla Regione Marcheavente per oggetto “la convalida dell’autorizzazione ex tunc rilasciata con Decreto n. 52/EFR del 05/06/2012 “ per  l’impianto  a biogas di Sarrocciano di Corridonia. In ballo la marea di incentivi pubblicicirca 7.000,00 euro al giorno. Soldi provenienti dalle nostre tasche e che invece dovrebbero essere utilizzati per incentivare aziende con progetti seri ed ecosostenibili.
I lauti incentivi erano già stati garantiti ai biogasisti da G.M. Spacca nella sua passata legislatura. Per accelerare i processi autorizzativi del biogas nelle Marche, circa una quarantina di impianti tra cui quello di Corridonia, l'ex-presidente aveva ben pensato di far votare ai suoi, tra cui i fedelissimi Giannini e Sciapichetti (la prima ben ricompensata dal neogovernatore Ceriscioli, per la sua devozione, con incarichi profumatamente retribuiti; il secondo riconfermato nell’attuale legislatura come Assessore all’Ambiente), di approvare la legge 3/2012 che escludeva dalla procedura di V.I.A. gli impianti che non superavano i 999kwe di potenza. Ci risulta, tra l’altro, che la stessa centrale sia stata incentivata per una potenza maggiore rispetto a quella dichiarata.
Ma i cittadini ed alcuni sindaci fiutarono fin da subito l’imbroglio ed agirono nelle sedi appropriate, per far valere i loro sacrosanti diritti, giungendo come per Corridonia, all’annullamento dell’autorizzazione con sentenza definitiva emessa anche dal Consiglio di Stato. Sulla Valutazione d’Impatto Ambientale invece, concessa dalla Provincia di Macerata, addirittura postuma, cioè ad impianto ultimato, è stata chiamata ad esprimersi dal TAR Marche la Corte Europea che a breve dovrebbe pronunciarsi. 
Ora, quando tutto sembrava aver preso la giusta via per arrivare allo smantellamento dell’impianto, accade che sul tavolo dell’Ufficio regionale per le Autorizzazioni Energetiche si trovi, in attesa di convalida, quella stessa autorizzazione!
I funzionari Dott. Smargiasso e Dott.ssa Tibaldi, vista l’anomalia della richiesta, hanno interpellato l’ufficio legale della Regione: lo stesso che affermava la legittimità della legge L.R. 3/2012, salvo poi essere smentito dalla Corte Costituzionale. A tal proposito, per l’attuale richiesta di autorizzazione, si è espresso positivamente (non rilasciando però alcun parere scritto) un certo avv. Iorio, senza tuttavia chiarire se il procedimento trattasse di rinnovo ex tunc o di nuova autorizzazione. Addirittura, in sede di conferenza dei servizi, lo stesso avv. Iorio, incalzato più volte dall’avv. Luca Forte, che ha egregiamente rappresentato il Comune di Corridonia nel sostenere l’illegittimità del procedimento in corso, altro non ha fatto che alzare i tacchi ed uscire dall’ufficio. Questi sono i professionisti di cui si serve la Regione Marche e che purtroppo noi paghiamo! 
Quindi la VBIO1, rappresentata dal sig. Pesaresinon avendo la possibilità di replicare sul profilo legale, per mancanza di argomentazioni a  favorevoli, ha preteso dagli Enti presenti di limitarsi esclusivamente ad osservazioni tecniche ed all’analisi del progetto, come se questo fosse avulso dal contesto antropologico ed ambientale. Vedremo se il sig. Pesaresi userà la stessa sfrontatezza con i giudici del processo “green profit”, che saranno chiamati a giudicarlo il prossimo 15 giugno ad Ancona sull’affaire biogas Marche.
Analizzando il progetto nel merito, l'A.R.P.A.M. ha dichiarato che il progetto deve essere cambiato per abbassare le emissioni atmosferiche: niente di nuovo, visto che l’impianto è sotto sequestro, confermato anche dalla Cassazione, per emissioni di COT nove volte sopra i limiti di legge consentiti! Il Servizio Ambiente ed Agricoltura della Regione lo ha criticato sulla base delle nuove normative circa la reperibilità di biomassa e sugli spandimenti del digestato. Inoltre, la Soprintendenza alle belle Arti non ritiene l’impianto idoneo al sito in cui è stato impiantato, vista la vicinanza con la Grancia Benedettina, esprimendo, nella nota inviata, perplessità per non essere stato interpellato in precedenza. Quindi, anche sotto questi aspetti, noi cittadini non abbiamo nulla da star sereni: il progetto, a detta dei tecnici, risulta già essere obsoleto e per niente in linea con le nuove direttive nazionali e comunitarie che regolano questo tipo di impianti, senza aver ancora la conferenza dei servizi esaminato il grave problema del cumulo con l’altro impianto di Fontemurata di Morrovalle, sito nelle immediate vicinanze (come evidenziato dal Comitato Salute e Conservazione del Territorio per Corridonia nella diffida inviata alla Regione).
Assistiamo all'ennesimo tentativo di raggirare le norme vigenti da parte della Regione Marche, che, anche se a guida Ceriscioli, forte di una propaganda pre-elettorale in cui prometteva il rinnovamentocontinua a non capire le richieste, anzi, rischia di impantanarsi sempre di piùnon essendo in grado di gestire le prepotenze degli speculatori pseudoimprenditori biogasisti. Una Regione che, ancora una volta, non ascolta i cittadini e le amministrazioni che li rappresentano, ma è in balia delle lobby affaristiche.
Di sicuro ci sarà un'altra conferenza dei servizi e noi torneremo all'attacco, dopo la diffida alla Regione, con un nuovo esposto in Procura.
Perché siamo cittadini e non sudditi.